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CENA SENEGALESE PER MAKAM BASeptember 26, 2009, 8:30 pm - 11:50 pmper sostenere le spese legali/ legate alla sanatoria Grazie alla lotta abbiamo bloccato l'espulsione di Makam Ba, immigrato senegalese "colpevole" di essersi recato in ospedale per farsi curare un mal di denti senza avere il permesso di soggiorno. Ora con la nostra solidarietà questa persona può riuscire a stabilizzare la sua situazione attraverso la sanatoria. Un'irrinunciabile soddisfazione in più sarà vedere il vicesceriffo Rolfi rimangiarsi la promessa, dichiarata ai giornali, di cacciare Makam Ba dall'Italia... La pratica di regolarizzazione richiede notevoli somme di denaro. Per questo ti chiediamo di partecipare alla gustosa cena di sostegno. per info e iscrizioni cena radio onda d'urto 03045670 Menu' a scelta tra diversi piatti senegalesi: Associazione Diritti per Tutti il riassunto della vicenda tratto dal Corriere della Sera del 4 giugno 2009 pagina 13 di Spatola Giuseppe Brescia Clandestino in causa con l' ospedale e con l' ex datore di lavoroEspulso, rimane per difendersi. Assolto BRESCIA - «Assolto e libero di rimanere in Italia malgrado sia stato espulso». Ieri mattina il Tribunale di Brescia ha assolto Makam Ba, il giovane senegalese che era stato denunciato da una guardia giurata degli Spedali Civili mentre si trovava al pronto soccorso per un mal di denti e poi espulso perché clandestino. L' uomo, nonostante il decreto di allontanamento firmato dal questore, non aveva abbandonato l' Italia e dieci giorni fa era stato arrestato dalla polizia locale mentre cercava di racimolare qualche euro facendo il parcheggiatore abusivo. Makam è quindi finito in carcere nonostante avesse inoltrato una richiesta di permesso di soggiorno per motivi di giustizia (il senegalese ha presentato querela contro ignoti per omissione di soccorso relativamente ai fatti avvenuti agli Spedali Civili). Ieri l' epilogo giudiziario, con la prima sezione penale del Tribunale che ha assolto l' extracomunitario perché «i fatti non sussistono». L' udienza si era aperta con la richiesta del pubblico ministero a una condanna di cinque mesi e dieci giorni di carcere per non aver «ottemperato all'ordine di espulsione». Richiesta respinta dal giudice che, invece, ha scagionato Makam Ba da ogni accusa consentendogli la permanenza in Italia fino al termine dei processi che lo vedono parte lesa. «Il giovane - spiega Manlio Vicini, legale di Makam Ba - aveva ricevuto un ordine di espulsione, ma non ha abbandonato il territorio italiano e ha intentato una causa penale contro la guardia e una contro il suo ex datore di lavoro, che non l' ha pagato e non ha voluto regolarizzarlo. Il giudice ha ritenuto che il mio assistito ha il diritto di rimanere a Brescia per poter difendere i suoi diritti. Con questa sentenza torna a essere un uomo libero e regolare». |