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L'ABUSO PUBBLICO DELLA STORIA. Come e perchč il potere falsifica il passatoSun, 28 Jun 2009,a cura di Libreria47 ore 18,30 presentazione del libro L'ABUSO PUBBLICO DELLA STORIA. Come e perchè il potere falsifica il passato. ed. Guanda dibattito aperto con l'autore Aldo Giannuli introduce Elia Rosati della redazione di Maldestra dalle 16,30 APERITIVO E MERENDA PER TUTTI/E con un ricco banchetto di libri a 2 euro!! IL LIBRO Da circa vent'anni assistiamo a un prepotente ritorno sulla scena politica del "Principe" che evoca a sè il potere di stabilire quel che la storia deve dire. Questo ritorno si giova di fenomenti quali l'eclisse del sociale, la corrosione delle democrazia, l'avanzare dell'antipolitica populista, la fine dello Stato sociale, il vento culturale del neoliberismo, che hanno puntuali ricadute sul piano culturale e, più specificamente, storiografico. Su questo scontro, e sulle più ampie questioni correlate, indaga Aldo Giannuli, analizzando il revisionismo storico nelle sue varie manfestazioni, a cominciare dal tema dell'Olocausto e dal correlato fenomeno di "tribunalizzazione della storia", dedicando particolare attenzione all' "anomalo caso italiano". Partendo dall'affermazione che la storia è il suo uso pubblico, e coincide perfettamente con esso, il libro si sofferma in particolare sull' "abuso" della storia recente nei mass media, con un occhio attento alla spettacolarizzazione. Se non mancano infatti opere di buona qualità, prevalgono nettamente quelle che, in nome dell' "uso pubblico della storia", praticano un sostanziale abuso a fini di polemica contingente. Il problema storiografico che ci si presenta oggi è proprio quello di intuire la portata della svolta storica che abbiamo appena attraversato, da dove è sorta e dove ci sta portando. ALDO GIANNULI è ricercatore di Storia Contemporanea presso l'Università degli Studi di Milano. E' stato consulente delle procure di Bari, Milano (strage di Piazza Fontana), Pavia, Brescia (strage di Piazza della Loggia), Roma e Palermo. Dal 1994 al 2001 ha collaborato con la commissione Stragi ed è salito alla ribalta delle cronache giornalistiche quando, nel novembre del 1996, ha scoperto una grande quantità di documenti non catalogati dell'Ufficio Affari Riservati del ministero dell'Interno, nascosti nell'ormai rinomato "archivio di via Appia". Il suo ultimo libro è Bombe a inchiostro (Rizzoli, 2008) |