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ven 20 aprile: BRESCIA SiCURA
Mon, 16 Apr 2007
ORE 18.30, PIAZZA ROVETTA
PRESIDIO APERITIVO MUSICA SOLIDALE ANTIFASCISTA ANTIRAZZISTA DIRITTI E LOTTE SOCIALI CONTRO RAZZISMO, GUERRA E PRECARIETA’ Niente di nuovo. Per l’ennesima volta anche a Brescia i soliti noti, i politici del centro destra e del centro sinistra, in crisi di legittimazione e credibilità, rilanciano l’emergenza sicurezza. Tra titoli di giornale, fiaccolate, riunioni di sindaci e comitati dell’ordine pubblico, fanno a gara nel dare l’allarme e nel chiedere sempre più polizia e controllo sociale.
Questi paladini della sicurezza pubblica sono esponenti degli stessi partiti di centro destra e di centro sinistra che negli ultimi decenni hanno diffuso l’insicurezza sociale attraverso leggi che precarizzano il lavoro e la vita di milioni di persone. Sono gli amministratori, i manager, i funzionari di partito che con i soldi pubblici garantiscono a se stessi privilegi e stipendi nemmeno immaginabili dalla stragrande maggioranza delle persone. Sono quelli che spesso godono dell’impunità per i fallimenti, le speculazioni e i reati economici di cui non di rado si rendono responsabili a danno della collettività e dei beni comuni. L’unica sicurezza che davvero interessa loro è di conservare questo potere. Proclamano di voler dare risposta all’insicurezza diffusa nella società. Ma non fanno altro che indicare nella piccola criminalità, sopravvalutata al di là di qualsiasi riscontro reale, la causa unica o principale di ogni problema sociale. Alimentano paure, paranoie e ostilità contro le classi di persone indicate come potenzialmente criminali, prima fra tutte gli immigrati. Producono razzismo, discriminazione ed esclusione. Vogliono distruggere i legami di solidarietà, le lotte e i diritti sociali comuni ai moltissimi, italiani e immigrati, che subiscono ingiustizia e sfruttamento. Nella realtà quotidiana e concreta che tutte e tutti noi viviamo l’insicurezza sociale è precarietà del reddito, del lavoro, del diritto alla pensione. E’ il divario sempre più grande tra le retribuzioni e il costo della vita. E’ il costo esorbitante degli affitti e l’impossibilità di accedere ai mutui per la casa. E’ lo smantellamento del welfare. E’ i prezzi e la qualità dei servizi pubblici e dei beni comuni in via di privatizzazione (scuola, sanità, trasporti, comunicazione…). E’ l’estrema difficoltà materiale nel realizzare un progetto di vita. Causa di insicurezza e vera emergenza sono i numeri da primato degli infortuni e delle morti sul lavoro a Brescia. E’ il ricatto della clandestinità, della detenzione amministrativa e dell’espulsione per i migranti che, perdendo il lavoro, spesso precario, perdono anche il permesso di soggiorno. O che, quando sono gestori di attività commerciali come un phone center, si vedono imporre leggi discriminatorie e insostenibili. Emergenza sicurezza sono i soprusi e le violenze subite dalle donne, più spesso fra le mura domestiche, ad opera di uomini di ogni provenienza sociale, geografica e culturale. E’ l’agibilità politica concessa dalle istituzioni ad aggregazioni razziste e neofasciste. E’ il far passare per semplici ragazzate le loro aggressioni agli spazi sociali e alle persone considerate diverse. Sono i dati impressionanti sull'inquinamento e sulle malattie conseguenti a Brescia. Fonte di insicurezza e spaesamento è una città vetrina che somiglia sempre più ad un centro commerciale. Che con un regolamento comunale sanziona chi sosta o gioca nelle piazze e nei tradizionali luoghi informali di ritrovo degli studenti e degli immigrati nel centro storico. Che confina la socialità nei centri commerciali, nei locali e nelle palestre a pagamento, oltre che negli oratori. Che tende ad escludere le forme di vita, di espressione e di socialità non omologate e non mercificate. Emergenza sicurezza è Exa, la celebratissima mostra armiera bresciana, seconda per importanza al mondo, che ogni anno promuove la diffusione delle armi da fuoco tra decine di migliaia di cittadini di questi territori. E’ tutt’altro che rassicurante anche la presenza certa a pochi chilometri da Brescia, in spregio ad ogni legge nazionale e ad ogni accordo internazionale, di ben quaranta bombe atomiche pronte all’uso nella base militare italiana di Ghedi, base operativa con funzioni offensive nei teatri di guerra che vedono attualmente impiegati anche i soldati italiani, ad esempio in Afghanistan. Per tutto questo sono gli amministratori e i governanti di centro destra e di centro sinistra che dobbiamo ringraziare. La nostra sicurezza è proprio ciò che questi paladini dell’emergenza securitaria non vogliono e temono di più. E’ lottare insieme a molti per i diritti sociali di tutti e di ciascuno. Per il reddito, per migliori condizioni di lavoro e di vita. Per la libera circolazione e il libero soggiorno delle persone. Per la pace e contro la guerra. Per la difesa dell'ambiente e dei beni comuni. Per una città solidale, non razzista, non asservita alle logiche commerciali. Rendiamo insicuri loro, i razzisti, i padroni, i precarizzatori. Riprendiamoci il futuro. |