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16 set 06: NON IN NOSTRO NOME!!
Wed, 13 Sep 2006
I fascisti di Forza Nuova hanno indetto a Brescia una manifestazione contro la cittadinanza agli stranieri e in difesa di quelle che definiscono “le loro donne”. Di fronte a questi slogan sessisti e razzisti la nostra risposta è la mobilitazione contro una visione stretta ed astratta del mondo che nega la potenzialità delle differenze, le libertà e l’autodeterminazione delle persone.SABATO 16 SETTEMBRE ORE 15.00 P.ZA LOGGIA - BRESCIA DETERMINAT* AD ESSERE LIBER* Forza Nuova ha tra i suoi obiettivi la ricostruzione nazionale basata sulla famiglia eterosessuale e patriarcale, dove alle donne spetta il ruolo del lavoro entro le mura domestiche e la generazione di numerosi figli. Altri tipi di famiglia e di relazioni amorose non sono contemplati. Dietro queste loro parole di tutela e difesa si cela in realtà la paura della ricchezza e dirompenza delle soggettività non conformi ai loro schemi, tanto da arrivare allo stupro punitivo di una donna solo perché lesbica. Auspicando un anacronistico e infattibile blocco dell’immigrazione, FN non tiene conto del fatto che la nostra società ha bisogno delle persone migranti e che attualmente, non riconoscendo loro alcun diritto, le sta sfruttando come manodopera a basso costo nell’industria e nei lavori di cura in cui lo stato sociale è assente. Negando la devastazione apportata dal colonialismo europeo, i fascisti di FN utilizzano parole come “nazione”, “razza”, “donne”, che servono a definire identità immobili e rigide, a delineare figure di uomini paladini e difensori di una presunta superiore civiltà che si scontra con il “caos etnico” creato secondo loro dagli immigrati. Brescia è una città di frontiera, in continuo e rapido movimento, è terra di arrivo di numerose e diverse fra loro persone migranti. È luogo di molteplici appartenenze, di incontri, scambi ed anche conflitti e scontri. La sfida politica attuale è quella di creare spazi di abitabilità comune, costruire momenti di dialogo tra i diversi posizionamenti di donne e uomini nativ@ e migranti. Sono sterili, allarmistiche e poco ancorate alla realtà le attuali analisi sul “caso Brescia” che portano, sia da destra che da sinistra(?), a discorsi repressivi basati su ordine, sicurezza, polizia e carceri. È di un esponente dell’Unione, Emilio del Bono, la proposta di creare un CPT nella nostra città!!! Combattiamo contro ogni fondamentalismo religioso, politico e culturale che cerca di ingabbiarci in ruoli e gerarchie che limitano la nostra vita, definendo il ruolo che ci spetta nella società legandolo al luogo della nostra nascita e alla biologicità maschile o femminile del nostro corpo. Nell’epoca della globalizzazione neoliberista le forme di r/esistenza passano attraverso identità fluide e nomadi, attraverso la contaminazione e l’interazione tra le culture, attraverso discorsi che mettono in discussione i concetti di razza e genere in quanto costruzioni sociali atte a sostenere un sistema patriarcale, capitalista e razzista, che ci sta stretto in ogni sua formulazione. Centrale in ogni forma di conflitto sociale è per noi la libertà di autodeterminarsi, di essere semplicemente cio che si è. Nostr@ compagn@ di strada sono coloro che si battono quotidianamente contro le discriminazioni sessuali, razziali e di orientamento sessuale; coloro che lottano contro la precarietà lavorativa e dei diritti; coloro che si battono contro le nuove forme di espansionismo imperialista in nome di una falsa democrazia; coloro che lottano per l’affermazione di nuovi diritti sociali di cittadinanza; tutt@ quell@ che credono nella necessità di costruire luoghi di comune agibilità politica facendo dialogare tra loro le diverse soggettività che incarniamo, delineate dalla nostra provenienza geografica, dal genere, dalla condizione economica, dall’inclinazione sessuale. Per una città antifascista antisessista antirazzista abitata da soggettività ribelli, mutanti, nomadi transgender Collettivo 40tette |