Fri, 03 Feb 2006

Consideriamo una scelta politica negativa e grave, che niente ha a che vedere con la tutela dell’ordine pubblico, il divieto imposto dalla questura ai democratici, agli antirazzisti e antifascisti di presidiare piazza della loggia - il luogo della strage fascista del 28 maggio 1974, da sempre il cuore e il simbolo della partecipazione democratica, dell’incontro delle differenze e dell’antifascismo a Brescia - in occasione della manifestazione contro i migranti che sabato 4 febbraio i leghisti insceneranno per le strade cittadine con il comizio finale in piazza del Mercato di Mario Borghezio, già esponente dell’organizzazione fascista e stragista Ordine Nuovo, oggi punto di riferimento del razzismo più oltranzista e becero sia fra i leghisti sia negli ambienti dell’estremismo fascista e neonazista.

Il fatto che la questura abbia giustamente vietato piazza della loggia anche al comizio di Borghezio, che avrebbe rappresentato un insulto inaccettabile alla città, non è affatto un buon motivo per imporre il medesimo divieto, per ragioni di pura “opportunità” politica, anche al movimento antifascista e antirazzista. Rifiutiamo la logica aberrante secondo la quale fascismo e antifascismo, razzismo e antirazzismo siano la stessa cosa e meritino lo stesso trattamento! Tanto più che le disposizioni della questura arrivano addirittura a relegare gli antirazzisti al di fuori del centro storico cittadino! Il messaggio politico contenuto in queste disposizioni è gravissimo!

Invitiamo tutti i bresciani, italiani e immigrati, tutti i democratici, gli antirazzisti e gli antifascisti a partecipare domani pomeriggio 4 febbraio dalle 17 al presidio che confermiamo in piazza della loggia, a dare vita con il presidio di piazza loggia ad una grande risposta della città alla presenza dei razzisti nel centro storico. Per esprimere un messaggio semplice e irrinunciabile: il vero clandestino a Brescia è Mario Borghezio.

Centro Sociale Magazzino 47