Thu, 26 May 2005
28 MAGGIO: STRAGE DI PIAZZA LOGGIA
non dimenticare il passato per trasformare il futuro
Il
28 maggio '74, in Piazza Loggia, durante una manifestazione antifascista,
l'esplosione di una bomba uccideva Giulietta Banzi, Livia Bottardi, Clementina
Calzari, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti, Alberto Trebeschi,
Vittorio Zambarda; quasi un centinaio furono i feriti.
A 28 anni di distanza, dopo tre processi, nessuna verità giudiziaria è emersa
sulla strage; il principale accusato, il fascista Delfo Zorzi, è attualmente in
Giappone, su di lui pende una richiesta di estradizione mai eseguita, il suo
difensore, l'avvocato Pecorella, è il presidente della commissione giustizia
alla Camera; il generale Delfino, che nella strage sicuramente ha giocato un
ruolo importante, continua tranquillamente a svolgere i suoi lucrosi affari; a
ottobre scade il termine entro cui chiudere l'inchiesta con il rischio che cali
il sipario; dunque una strage con tante vittime ma nessun colpevole, come
analogamente è accaduto per le altre stragi che hanno insanguinato l'Italia
degli anni '70.
Per noi e tanti/e uomini e donne che hanno combattuto e combattono per una
società in cui la libertà, l'eguaglianza, la solidarietà sociale, non siano
carta straccia, la verità fu subito chiara: a Piazza Loggia fu una strage
fascista e di stato. E tale verità vogliamo ricordare alle giovani
generazioni, ma anche a coloro che, agitando la sgiagurata bandiera del
revisionismo, blaterano di patti di pacificazione nazionale tra vittime e
carnefici.
Sono passati 28 anni ed il rischio che aleggia su quelle morti è
l'”inattualità”, che il dolore resti confinato tra parenti ed amici, che il
ricordo pubblico divenga cerimonia cui occorre partecipare per dovere, quei
morti rischiano di morire una seconda volta insieme e a causa della rimozione
delle loro lotte e delle loro speranze lacerate da quella terribile esplosione
e cancellate dalla verità ufficiale che il potere ha imposto sugli anni '70: “anni
di piombo”.
Oggi l'eguaglianza è una bestemmia, la libertà è quella di Berlusconi di avere
le sue ville, le sue televisioni e quelle di stato, centrodestra e
centrosinistra non sono contrapposti ma concorrenziali, domina il pensiero
unico, i bombardamenti della Nato in Yugoslavia si chiamano “ingerenza
umanitaria”, la guerra permanente di Bush che dall'Afghanistan sta precipitando
in Iraq si chiama “libertà duratura”, il massacro pepetrato da Sharon a Jenin e
negli altri territori palestinesi occupati si chiama operazione “muro di
difesa”, l'omicidio del compagno Carlo Giuliani a Genova si chiama “legittima
difesa”, il capitalismo è il migliore dei mondi possibili, il fine e la fine
della storia.
In tale contesto oggi ci vogliono anche far credere che i morti di Piazza
Loggia sono morti in quanto servitori dello stato; noi invece ribadiamo
con forza che erano donne e uomini che lottavano per un mondo di liberi ed
eguali.
Per questo ricordiamo i morti di Piazza Loggia e idealmente li sentiamo a noi
vicini nelle nostre lotte contro la guerra permanente di Bush, contro il
progetto razzista e di restaurazione sociale del governo Berlusconi, per la
difesa e la generalizzazione dei diritti e delle conquiste del lavoro degli
anni '70 a tutti/e coloro che ne sono privi/e, per la solidarietà e la
cooperazione tra i popoli, perchè un altro mondo è possibile.
Centro Sociale MAGAZZINO 47
CONFEDERAZIONE COBAS