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2 aprile 2005 no ai cpt lager di stato
Fri, 10 Jun 2005
Né a gradisca né altroveNo
ai cpt
No ai lager di stato
In questi ultimi anni, sul
territorio italiano, e in tutto l’occidente “democratico”, sono stati
realizzati i cosiddetti “centri di permanenza temporanea”, CPT, veri e
propri lager per la detenzione di migranti a vario titolo “non regolari”, in
attesa di regolarizzazione o del riconoscimento del diritto d’asilo (esistono
persone regolari e non?). Non si tratta di “centri di
accoglienza” come qualcuno vuol far credere. Sono luoghi di sospensione del
diritto dove viene negata anche la dignità di esseri umani, dove vengono
rinchiuse persone che non hanno commesso nessun reato se non quello di esistere
al di là dei confini che ci vengono imposti. Il più grande e aberrante lager
moderno di questo tipo lo stanno costruendo a Gradisca d’Isonzo, a ridosso del
confine con la Slovenia (il primo cpt transfrontaliero d’Europa), nell’ex
caserma Polonio. In questo cpt verranno rinchiusi
ed imprigionati centinaia di migranti. La struttura è predisposta per detenere
254 persone, ma come succede in cpt già esistenti, i migranti imprigionati
saranno molti di più, con l’ovvio inasprimento delle condizioni di reclusione. Il lager sarà diviso in più
sezioni , una per gli uomini e una per le donne. Inoltre è prevista la
costruzione di un non ben definito “corpo isolato” (bambini? celle di
isolamento? sezioni etniche?). Il cortile sarà suddiviso in vere
e proprie gabbie, il tutto circondato da un muro di 8 metri, una cancellata
interna, una rete superiore, metal detector, sale di perquisizione, torrette
d’avvistamento, armeria, deposito di lacrimogeni… Negli ultimi mesi sono state molte le iniziative di
mobilitazione per la chiusura dei cpt esistenti e per bloccare i lavori di
quelli in costruzione a cui hanno partecipato migliaia di persone. Nel ’98 un’azione costruita da
differenti realtà ha portato alla chiusura di un cpt aperto a Trieste; ciò
dimostra che anche di fronte alle imposizioni dall’alto, possiamo con la
nostra determinazione abbattere i muri di tutti i lager. Sabato 2 aprile 2005
grande manifestazione a Gradisca d’Isonzo
in
occasione della giornata europea contro razzismo e cpt il pullman
da Brescia partirà alle ore 10 dal piazzale OM-Iveco per
informazioni: RadioOndad’Urto 030.70 Dire NO ai cpt significa
costruire mobilitazioni per la libertà di movimento, per il rilascio dei
permessi di soggiorno per tutti e tutte, per stracciare la legge razzista
Bossi-Fini. Dire NO ai cpt significa
lottare contro la precarizzazione della vita e del lavoro di tutt*, migranti
innanzitutto (precarietà del contratto è precarietà o inesistenza del
permesso), vincolandoci alle forme e ai tempi sempre più flessibili del lavoro
anziché ai desideri e progetti di vita. Dire NO ai cpt significa
liberarsi dal ricatto continuo del mercato degli affitti e dal razzismo dei
proprietari immobiliari (il permesso di soggiorno è legato anche alla
residenza), riaffermando il diritto alla casa per tutt*. Dire NO ai cpt significa
opporsi alla militarizzazione delle frontiere, alle espulsioni, alle
deportazioni di massa a cui i cpt sono funzionali. L’attacco ai
diritti dei migranti oggi è l’attacco ai nostri diritti domani
Centro Sociale Autogestito MAGAZZINO 47 |