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22 ottobre 2004 San Precario alla mostra di monet
Fri, 10 Jun 2005
VEN
22/10/’004, ORE 17.30, c.so ZANARDELLI (angolo X giornate) BS in occasione della
solenne inaugurazione al Teatro Grande della mostra
di Monet a S. Giulia EVENTO
STRAORDINARIO! San Precario sarà evocato dai suoi sempre più numerosi devoti. Ci farà la
Grazia? Apparirà di nuovo tra noi per dare forza alle nostre sacrosante
richieste di giustizia? E il suo incontro con Santa Giulia… sarà colpo di
fulmine? Noi devoti organizziamo una grande festa e mostra espressionista,
con belle sorprese e tanti auguri a tutt* di innamorarsi della felicità, di
lottare insieme per i diritti di tutt*, di poter essere contenti, meno precari
nel lavoro e nella vita, non sfruttati, con reddito garantito e ben maggiori
possibilità di avere servizi, formazione, socialità, sapere, arte e cultura non
assoggettati a smaccate logiche di mercificazione e business. Perché quello che sta sullo sfondo dell’inaugurazione
in pompa magna della mostra delle tele impressioniste di Monet è fin troppo evidente… Committente delle
mostra è BresciaMusei SpA, neonato gruppo pubblico-privato (Comune, Camera di
Commercio, CAB, ASM) che di fatto rimpiazza l’Associazione Brescia Mostre,
soggetto esclusivamente pubblico che fino a pochi mesi fa gestiva mostre ed
eventi culturali cittadini. Tra gli sponsor oltre a
banche e finanziarie, troviamo il mega gruppo editoriale della famiglia
Agnelli, RCS. E non mancano i marchi di agenzie di lavoro interinale
come la Metis. Appaltatrice è la
società Linea d’ombra di Marco Goldin, in Italia una delle più potenti imprese
specializzate nell’organizzazione di eventi artistici e culturali. Linea
d’ombra, che si è aggiudicata un contratto quadriennale con BresciaMusei, vende
i 6 mesi di Monet al prezzo di 6 milioni di euro e ha diritto a gran parte del
ricavato della vendita dei biglietti. Chi paga i costi della mostra? Oltre a
sponsor e fondazioni private, il Comune, cioè la collettività. E i visitatori,
che danno i 12 € del biglietto (non comprensivo del servizio guardaroba
obbligatorio). Se si è studenti o over 60 non si va sotto i 10 euro, se si è
minorenni la modica cifra è di 8 €. Chi invece vuole visitare la Pinacoteca
deve per forza acquistare anche il biglietto per Monet e aggiungere altri 3
€. Chi lavora alla mostra?
Licenziata parte del personale già addetto al Santa Giulia, allestitori, guide,
sorveglianti, cassieri, addetti al guardaroba e al servizio bar e ristorante
(appaltato per l’occasione alla catena Autogrill), diversi tra loro per
mansioni, competenze, livelli di formazione, sono spessissimo accomunati da
precarietà e iperflessibilità nelle condizioni contrattuali e di lavoro
(partimers, tempo determinato, co.co.co., a progetto, a somministrazione…). In sintesi… GRANDE EVENTO
CULTURALE O BUSINESS? Per dirla con il raggiante sindaco Corsini, “l’arte
e la cultura si fanno impresa”, ovviamente privata, assoggettata agli
agenti di commercio e al primato dei loro criteri di appetibilità economica. Per
quanto numerosi saranno i visitatori della mostra che i promotori definiscono
evento culturale al servizio della cittadinanza che darà nuovo lustro a
Brescia, rimane la scarsa accessibilità per i molti che hanno difficoltà
a permettersela. Per questo vogliamo mettere in mostra ciò che questa
luccicante esposizione delle opere di Monet rappresenta ma non dice, la realtà
quotidiana vissuta da una crescente maggioranza di cittadin*. Il
caro-vita e i prezzi dei beni e servizi di ogni genere continuano
ad aumentare, il costo dei biglietti per vedere Monet è solo l’ennesima
plateale conferma. Le retribuzioni non tengono il passo e la precarietà di
lavoro e reddito per autoctoni e migranti diventa sempre più norma
dell’organizzazione sociale e produttiva, proprio come per i lavoratori di
Santa Giulia. Sono
gli stessi dati Istat più recenti a segnalare il diffondersi in tutta Italia
della povertà, che riguarda ormai 2milioni e 360mila famiglie e che già
comincia a coinvolgere anche i milioni di persone che i calcoli statistici
definiscono “quasi poveri”. Grazie a BresciaTrasporti
(ASM, azionista di BresciaMusei) l’abbonamento mensile dell’autobus per
gli studenti di Brescia è il più caro della Lombardia! (24,50 € mensili, 220,50
€ annuali). E per gli studenti e le loro famiglie il lusso maggiore non è
l’autobus, ne’ i ben 10 € per Monet, bensì il prezzo
ormai esorbitante dei libri scolastici (RCS
degli Agnelli è tra i principali editori): cultura e formazione sono diritti
o merci da comprare se le si può pagare? Il grande evento cultural-commerciale della mostra a Santa Giulia ci ricorda tutto questo… note e margine ed effetti collaterali da trascurare negare nascondere per la bella gente invitata al gran galà per Monet. Noi invece pensiamo che tutt* abbiano diritto a vivere
bene, all’accessibilità dei servizi, ad un lavoro che non neghi la dignità, ad
un reddito certo, alla casa, a poter scegliere percorsi e fare progetti di vita
liberi dalla precarietà. E se i nostri santi, precari e a
rischio di scomunica come noi, non sono in paradiso, quello che ci spetta ce lo
andiamo a prendere…. Vieni con noi? Buona mostra, buona festa. equilibrio precario –
mag47 |