RECLAIM YOUR MONEY! RECLAIM YOUR LIFE! 

non si vive per lavorare

Nel contesto del mercato globale neoliberista e della riduzione generalizzata dei diritti sociali in Europa
come negli Stati Uniti e nel sud del mondo, il taglio alle pensioni e l’attacco al lavoro portati dal 
governo Berlusconi nel nostro Paese non costituiscono altro che l’ulteriore aggravarsi del processo 
d’immiserimento di milioni di persone e di precarizzazione delle vite di tutti noi a favore del profitto e
dei suoi padroni. 

L’età pensionistica si innalza ulteriormente e i rendimenti si abbassano, per molti la pensione è ormai 
un miraggio al di fuori dell’orizzonte di vita. Intanto il lavoro diviene sempre più precario, intermittente,
a tempo, a chiamata.
I diritti sociali fondamentali vengono trasformati in optional, fruibili a condizione di poterli pagare.
Il neoliberismo sottopone a sfruttamento persino la vita stessa, che oltre ad essere messa 
completamente  al lavoro -per le donne e gli uomini come per le risorse ambientali- è privatizzata,
brevettata, scambiata in borsa.

Siamo per lo più precari, studenti, studenti-lavoratori, migranti, intermittenti, co.co.co.,
lavoratori delle cooperative, chain workers… affittati. 
Ogni nostro progetto di vita è a termine, in scadenza. Apparteniamo alla generazione dei tantissimi
che probabilmente la pensione non l’avranno mai, che probabilmente non avranno mai nemmeno un 
lavoro “sicuro”. Siamo spesso invisibili anche per i sindacati confederali. 

Partecipiamo allo sciopero generale del 24 ottobre indetto da CGIL-CISL-UIL, per opporci insieme a tanti 
altri alle ingiustizie del governo Berlusconi e perché sappiamo distinguere il sentire di milioni di lavoratrici 
e lavoratori dai giochi lobbistici delle burocrazie della triplice.

Non ci interessano l’opportunismo di CISL e UIL, firmatari del patto per l’Italia, non ci convince affatto 
la mobilitazione confederale di oggi per la mera difesa dello status quo, con la disponibilità della 
triplice sindacale al ripristino di quella sciagurata politica concertativa che negli anni dei governi di 
centro-sinistra aveva taglieggiato i salari, i diritti, le condizioni di lavoro di tutti, anche attraverso la 
riforma pensionistica Dini e la legalizzazione del lavoro precario. 

E’ a partire dalla nostra condizione, sempre più diffusa, che vogliamo proporre all’attenzione di tutti i 
nuovi diritti da conquistare, la lotta alla precarietà e anche la rivendicazione di un reddito come diritto
universale, come orizzonte materiale e culturale in cui si può scorgere un mondo più giusto, per tutti, 
come possibilità concreta ed incisiva di affrontare il nuovo attacco della flessibilità a senso unico e utile 
solo ai padroni (vedi l’entrata in vigore proprio in questi giorni della legge Biagi), come affermazione dei 
diritti fondamentali per vivere dignitosamente, dalla casa, ai trasporti, alla sanità, alla formazione, 
alla condivisione dei saperi e delle conoscenze, all’informazione non monopolistica, al rispetto e 
alla difesa dei beni e delle risorse comuni, alla libera circolazione delle persone e dei loro diritti.

A Verona, in questa stessa giornata del 24 ottobre si svolge il vertice intergovernativo dei Ministri 
dei trasporti dell’Unione Europea. Noi andremo anche lì, insieme ai centri sociali e ai Comitati popolari 
di tutta Italia, per rilanciare la lotta per la globalizzazione dei diritti, per il diritto alla mobilità e a trasporti 
pubblici ecosostenibili, di qualità, accessibili a tutti, per difendere i nostri ambienti di vita dalla 
devastazione ecologica e sociale messa in atto dalle “grandi opere”, contro la politica mafiosa e 
speculativa dei poteri forti politici, economici e finanziari in favore dei grandi cantieri inutili, che imperversa 
in tutti i territori, anche a Brescia, derubando i cittadini del diritto di decidere della propria terra e della 
propria vita. Contestare il vertice dei ministri UE a Verona è anche e soprattutto per noi il mezzo di 
trasporto verso una piattaforma di difesa dei diritti di cittadinanza universale vecchi e nuovi, in una 
giornata speciale.  

Centro sociale Magazzino 47 - Brescia
          

24 ottobre 2003