GENOVA 2001: LA STORIA SIAMO NOI
'La storia siamo noi' non è uno slogan. E’ un approccio preciso: da un lato la storia sociale, dall’altro la storia del potere. Chi lo ha cantato in questi anni lo ha fatto con l’istinto di chi sa di aver vissuto un pezzo importante della storia, ufficiosa o ufficiale che sia. E lo ha fatto pensando a Genova 2001. Con ogni mezzo necessario.
Dal 21 luglio 2001 in poi la giustizia e la politica hanno cominciato la revisione della storia che ognuno di noi ha vissuto sulla sua pelle: coloro che si sono ribellati a una certa visione del mondo sono diventati terroristi; coloro che hanno seminato il panico nelle strade di Genova sono diventati i paladini dell’ordine e della giustizia.
Per sei lunghi anni tutto questo è serpeggiato nelle aule di tribunale, mentre la nostra voce collettiva si affievoliva, con un processo di rimozione che ha fatto sì che in molti dimenticassero che Genova non è stata solo il terrore in divisa, ma anche e soprattutto la forza e l’energia di centinaia di migliaia di persone che almeno per pochi giorni hanno pensato che il mondo potesse essere diverso da come ce lo hanno sempre raccontato e rappresentato.
Per sei lunghi anni il teatrino delle corti penali si è sostituito alla presa di parola delle persone vive, nella convinzione che verità giuridica e realtà storica in qualche modo convergessero, nella speranza che in qualche modo tutto si sistemasse e non fossero in pochi a pagare la stizzosa vendetta del potere. Le requisitorie dei pm Anna Canepa e Andrea Canciani nel processo che a Genova vede 25 persone imputate per devastazione e saccheggio, hanno completato l’operazione di revisione della storia che è cominciata il giorno dopo le mobilitazioni contro il g8 del 2001 e si sono concluse con la richiesta di 225 anni di carcere.
Come se non bastasse, anche a Cosenza sta arrivando a conclusione l’assurdo processo costruito dal PM Domenico Fiordalisi nei confronti di 13 attivisti dei movimenti, con l’accusa di aver tentato nel 2001, attraverso le grandi di mobilitazioni di Napoli contro il Global Forum e di Genova contro il G8, di “sovvertire l’ordine costituzionale ed economico dello Stato”.
Pensiamo che sia arrivato il momento di prendere di nuovo la parola, di gridare con forza che quegli eventi appartengono a tutti noi, di mobilitarsi in massa e con intelligenza per fare sì che alcune decine di persone non paghino per qualcosa di cui siamo stati protagonisti tutt*, nessuno escluso.
Anche da Brescia, da dove nel luglio 2001 partimmo in più di mille per partecipare alla contestazione del summit degli otto grandi devastatori del mondo, vogliamo rilanciare con forza la mobilitazione di massa per il 17 novembre a Genova.
Chiediamo a tutti di sottoscrivere e rilanciare questo appello, perché Genova non è finita, è ancora qui, oggi, riguarda tutti e tutti se ne devono fare carico, senza esclusioni.
Per la libertà dei 25 imputati al processo di Genova, senza se e senza ma. O nessuno o 300mila!
Contro l’uso politico dei tribunali per colpire le lotte dei movimenti di allora e di oggi per i diritti e la dignità, contro la precarietà, la guerra e il razzismo.
Perché la storia e i fatti del G8 di Genova non vengano negati dall’ingiustizia e dalla violenza del potere.
Dagli esponenti del governo e delle istituzioni e da trenitalia ci aspettiamo che venga assicurato concretamente a tutti e tutte il diritto a manifestare e quindi la fruibilità a costo accessibile e politico dei mezzi di trasporto pubblico verso Genova.
Mercoledì 14 novembre ore 20.30 al centro sociale autogestito Magazzino 47 (via industriale 10, Brescia) assemblea pubblica con la partecipazione dell’avvocato Mirco Mazzali (collegio difensivo nel processo ai 25) e proiezione del video “OP. Genova 2001, l'ordine pubblico durante il G8”.
Sabato 17 novembre, tutti e tutte a Genova!
Appuntamento ore 9.30, piazzale della stazione ferroviaria, Brescia.
Centro sociale autogestito Magazzino 47, Associazione Sinistra Critica Brescia, SdL Intercategoriale Brescia, Centro sociale 28 maggio, Confederazione cobas Brescia, Radio Onda d’Urto, Attac Brescia, Federazione PRC Brescia.
Per adesioni: tornareagenova@gnumerica.org
Per info e iscrizioni per la manifestazione del 17 novembre a Genova: radio onda d’urto, tel 03045670.