Questa mattina l’azione congiunta delle forze di polizia di stato(questura e carabinieri) e del comune(vigili) hanno eseguito l’ennesima operazione di razzismo istituzionale, procedendo in poche ore al prelievo e all’espulsione coatta di sei cittadini jugoslavi(due uomini, tre donne e un infante).

Questa potrebbe sembrare una delle tante operazioni di polizia (etnica?) che siamo abituati(purtroppo) a leggere quotidianamente sui giornali.

C’è però qualcosa in più in senso negativo, in queste espulsioni sono state effettuate andando ben al di là di quanto la triste legge Turco Napolitano consente, ed ha anticipato nei fatti la lettera e lo spirito del disegno di legge Bossi Fini.
Per cominciare va detto che per quattro persone si è proceduto all’espatrio coatto, senza nemmeno dare i 15 giorni di tempo previsti dalla legge e quindi impedendo loro di presentare ricorso al TAR.
A ciò va aggiunto che non si è assolutamente tenuto conto delle situazioni familiari: infatti per evitare che i propri figli andassero incontro a situazioni di pericolo fisico rientrando in Jugoslavia e ad una sicura vita di fame, in quanto in patria non avevano nessun parente o congiunto che potesse aiutarle, due giovani madri hanno dovuto separarsi dai propri figli lasciandoli in custodia a zii o suoceri a Brescia.

Il comune di Brescia, in particolare i vigili, sono stati segnalati dalle Nazioni Unite, negli atti ufficiali, per gravi atti vessatori e violenze a carico dei Rom, vogliamo continuare su questa strada, non c’è nessuno che voglia dir loro BASTA!!??

Brescia 17.04.2002
Centro Sociale Autogestito Magazzino 47